Immaginati di camminare per Piazza Gino Valle a Milano, dov’è situata Casa Milan, al crepuscolo. Molto probabilmente troverai persone skateare lungo le rampe che offre la soluzione architettonica della piazza, ma ad un certo punto ti rendi conto che la tavola di cui si servono i famosi “Skaters” non ha la sua classica forma, per di più si sbilanciano molto di più senza svolgere trick, le loro famose acrobazie.
Dunque sorge spontaneo chiedersi di che cosa si tratta e oggi lo vedremo assieme.
Surfskate è il suo nome tecnico, la forma ricorda per l’appunto, come lo stesso nome lo richiama, la forma di una tavola da surf. Rispetto ad una tradizionale tavola da skate board questa è meno rigida, i track sono più allentati rispetto allo skateboard classico e le ruote hanno maggior superficie di aderenza. Il suo funzionamento non deriva dalla spinta dettata dal piede ma dalla propulsione dovuta all’energia elastica generata dalla sequenza di movimenti e pressione data, evitando la spinta tramite i piedi.
Viene utilizzata dalle comunità di surfisti che, in assenza di onde, si allenano attraverso questa soluzione con l’idea di “surfare l’asfalto”.
La prima tavola ha origine negli anni 2000 in California da parte della famiglia Carver che ideò questo skate moderno. La sua storia però, affonda le radici in maggiore profondità giungendo fino la fine degli anni ’60, dove avvennero i primi scambi culturali tra surfisti e skater. Col passare degli anni la disciplina del surf si diffuse oltre il continente Australiano e Americano giungendo fino in Europa.
Dall’Europa in Italia, ed ecco che nella culla del mediterraneo avvenne la seconda grande rivoluzione per lo sport acquatico tra i più millenari nella storia umana, questo grazie al padre di Edoardo Papa, una promessa Italiana del surf, costruì la prima Wood Wave al mondo, l’onda di legno per poter praticare surfskate.
Edoardo Papa intento a cavalcare la Wood Wave, skatepark di Pescara
È stata progettata per replicare nella maniera più fedele possibile l’onda marina nella sua perpendicolarità, nella sua curvatura e altezza. Questa tecnologia inventata nel 2012 ha permesso di sviluppare un allenamento più completo per la pratica del surf in maniera innovativa.
Dove si può fare surfskate a Milano?
Ecco a voi alcuni tra gli spot più cool del capoluogo Meneghino.
GRATOBOWL:
GratoBowl con opera di Giulio Vesprini, Fonte: Artribune
Gratobowl appartiene al progetto di micro-rigenerazione urbana della zona 5, in Via Saponaro 5 del capoluogo lombardo. È una vasca dedicata ai più esperti skatesurfer, sconsigliata per gli entry-level ma adatta ai professionisti vista la sua imponente curvatura che rende difficoltoso il suo cavalcamento.
In collaborazione è stata realizzata l’opera: Gratosoglio-G0073, dall’urban artist Giulio Vesprini, frutto dell’ascolto e collaborazione con la comunità locale.
PARCO LAMBRO:
Skatepark Parco Lambro, Fonte: LM Blog
Parco Lambro è lo skatepark più iconico di Milano, facile e divertente situato in uno dei più grandi parchi pubblici di tutta la città: Parco Lambro, per raggiungerlo bisogna intraprendere da Cimiano uno dei percorsi che porta verso il cuore del parco. Per coloro che vogliono praticare lo sport da onda su asfalto è un ottimo punto di riferimento: è adatto a tutte le età e a tutti i gradi di esperienza. Questa capacità di adattamento è dovuta sia dalle sue rampe morbide per i più esperti che per tutta la parte flat su cui si può iniziare a prendere confidenza con la tavola.
CASA MILAN:
Casa Milan piazza Gino Valle, Fonte: Snowave
Passiamo ad uno di quei posti che non si può non conoscere, ci troviamo in piazza Gino Valle, zona Portello, di fronte a Casa Milan. Non esiste un vero e proprio skatepark con rampe realizzate appositamente ma la strada fa da parco giochi per coloro che apprezzano questo sport. È perfetto per qualsiasi fascia di età e di competenza. In questo spazio c’è una community che impartisce lezioni per diverse fasce d’esperienza. Un ottimo luogo per poter approcciarsi a questo mondo ricco di valori ed emozioni.
GAE AULENTI:
Piazza Gae Aulenti, Fonte: Elle Decor
Come ultimo luogo consigliato, realmente adatta a questa pratica sportiva, parliamo di Piazza Gae Aulenti. Uno dei cuori pulsanti del capoluogo Lombardo, avendo a disposizione una grande superficie flat e diverse rampe si può proporre come luogo di allenamento per chi è agli esordi e a livello intermedio. L’unica sua pecca è che durante le ore diurne è frequentato da migliaia di persone, dunque l’orario più consigliato è quello serale.
La surf culture è uno stile di vita, di rispetto, di amore per la natura portando con se valori e principi sani che possono essere diffusi non solo nei tipici luoghi naturali ma anche nelle giungle urbane, dove spesso molti cardini vengono scombussolati.
Grazie al surfskate si può promuovere questo amore anche nelle metropoli.
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